
26Giu, 2016
“Vincere il Gran Premio della Longines Global Champions Tour, e per di più a Montecarlo che è una città stupenda ed accogliente, è stata una delle più belle emozioni – ha dichiarato Emanuele Guadiano a Puglia a Cavallo – Caspar ha confermato di essere un grande cavallo – ha detto Guadiano – dimostrando di essere perfettamente a suo agio in tutti i tipi di campo, a Montecarlo, nel piccolo campo davanti a Porto Hercules, che ha la caratteristica di esser molto raccolto, ma Caspar – ha detto – non si scompone in altri campi, aperti o estesi, come ad Aachen dove ho portato a casa due vittorie”.
Tripudio quindi per l’Italia per la quale è suonato l’inno di Mameli con l’Oro di Emanuele Guadiano che in sella a Caspar 232, è riuscito ad infilare tre doppi netti con un tempo imprendibile, 36”64, seguito dall’altro italiano, il cavaliere aquilano, Piergiorgio Bucci su Casallo Z, anche lui con un triplice netto, ma un tempo superiore 37”37, su nove binomi qualificati per il barrage.
Un piccolo timore Emanuele lo avevamo in relazione all’incidente che ti ha tenuto fermo, hai avuto problemi in gara? “Assolutamente no, sono riuscito in questi mesi a riprendermi , a calibrare l’allenamento e sono tornato in forma al 100%”.
Un cavallo da Gran Premio, a casa cosa fa? “A casa fa un lavoro diverso. Certamente diverso dal lavoro svolto in questi anni e che l’ha portato ad essere il cavallo che è, cioè rispettoso, pronto. Noi a casa praticamente non saltiamo. Lui fa moltissimo lavoro in piano, lavoro per il fiato. Che tipo di alimentazione segue? Non vorrei sembrare minimalista , ma è importante sfatare il mito dell’alimentazione particolare, vorrei dire che mangia bene, curiamo con attenzione la scelta dei prodotti, facendo attenzione alla conservazione del prodotto stesso, mangime, avena, fieno, ma così come deve essere per un cavallo atleta.”
Hai acquistato i tuoi cavalli Caspar ed Admara 2 che erano molto giovani. Come li ha scelti? “Per la scelta di un cavallo è necessario vedere oltre che la sua genealogia, le sue potenzialità e qusto ritengo che sia possibile solo osservando un cavallo che salta in libertà.” Quindi tu frequenti le gare di Salto in Libertà? “No, per questo c’è mio padre, l’appassionato qui è lui.” In effetti Giovanni Guadiano , il papà dell’agente scelto del corpo Forestale dello Stato, da sempre uomo di cavalli, è di quelli che ha l’occhio davvero clinico, tanto che è stato lui insieme al figlio ad aver individuato sia Caspar che Admara 2, proprio all’età di due anni.
Che consigli Emanuele dai ai giovani che vogliono praticare l’equitazione ad alti livelli? “Ritengo che innanzi tutto bisogna far chiarezza in se stessi e decidere se davvero la strada che si vuole intraprendere sia quella della competizione spinta, delle gare del salto ostacoli (ma ciò ritengo valga per ogni disciplina), dopo di che è necessario buttarci tutto dentro, passione, abnegazione, impegno. E’ importante non fermarsi dove si è nati. Io di questo ringrazio ancora la mia famiglia, mio padre che mi ha permesso di fare luce in me e vedere cosa davvero volevo fare. Voi sapete non mi sono fermato a Potenza, a casa, anche se era comodo. E’ necessario viaggiare, confrontarsi, lavorare. Certo se poi si ha la fortuna di poter anche indossare una divisa, è chiaro che questo, per un giovane non può che essere che di grande aiuto.”
Stage in Puglia, in Italia e all’estero da docente o discente Emanuele? “Ma è difficile dirlo ora perché in vista abbiamo le Olimpiadi, dopo di che altri concorsi importanti … al momento mi concentro su questi obiettivi”. Bene e noi tiferemo per te!