
11Set, 2019
La Cavalcata di Sant’Oronzo… una tradizione che nella Città Bianca, Ostuni, si perpetua.Un luccichio di colori sgargianti, preziose mantiglie sapientemente ricamate da mani esperte che fregiano i cavalli. Una tradizione che comporta per le “laboriose” ricamatrici un anno intero di lavoro.
Spesso gli addobbi sono tramandati di generazione in generazione così come i gesti e i piccoli innumerevoli segreti. Si tratta di interi nuclei familiari che si dedicano alla vestizione, spesso supportati dall’aiuto di parenti e amici. Uno degli addobbi più importanti, è costituito dal bellissimo mantello arabescato con centinaia di paillettes applicate una ad una con certosina pazienza. La vestizione continua con finimenti e fregi di vario tipo e grandezza. Anche il cavaliere indossa l’uniforme costituita dal chepì e da una casacca che ricordano i motivi del mantello del cavallo e da pantaloni bianchi. Anche la vestizione del cavaliere è molto accurata e ricorda per certi aspetti, quella del torero.
La statua del Santo patrono della città, Oronzo, appunto, che si festeggia nell’ultima decade di Agosto e i cui festeggiamenti durano qualche giorno, viene appunto scortato da un corteo equestre. Quest’anno a scortare il Santo ben trentanove binomi. Alcuni di loro poi, ,solo cinque, per ovvie ragioni di sicurezza, salgono fin sulla Cattedrale.
Le origini della “Cavalcata”, fino a pochi anni fa era abbastanza incerta. In linea di massima, secondo i racconti dei cosiddetti “Saggi”, sembra che sia datata 1657, quando la peste invase il Salento risparmiando Ostuni ed altre città di Terra d’Otranto. Il miracolo venne attribuito a sant’Oronzo ed ogni 26 agosto gli ostunesi vollero recarsi in processione al santuario eretto in suo onore. Lì prelevavano la statua in cartapesta raffigurante il santo, e la portavano a spalla nella piazza del paese.
Fabio Rubino, volto noto dell’equitazione pugliese, pur da cavaliere agonista nei ranghi Fise, continua a coltivare il piacere delle tradizioni della sua Terra. Infatti anche quest’anno Fabio, come già da 7 anni a questa parte ha preso parte al corteo che muoveva dalla Cattedrale con il numero 23, in sella a Walter, soggetto di proprietà di Nicola Zizzi, che accompagnava personalmente insieme a Piero Cesareo, lo stesso Rubino, giacché, ogni cavaliere va scortato da due accompagnatori.